Mercoledi 3 luglio Paola Cereda ore 19:00

Quella metà di noi

Alle volte ci si ritrova nel mezzo: di due case, di più lingue. Nel mezzo di più vite, di decisioni ancora da prendere, di bisogni contrastanti. È qui che sta Matilde, maestra in pensione che si reinventa badante, alle prese con una parte di se stessa che credeva di non dover mai affrontare.

I segreti sono spazi di intimità da preservare, nascondigli per azioni incoerenti, fughe, ma anche regali senza mittente per le persone che amiamo.

Ma cosa resta di autentico nei rapporti quando si omette una parte di sé? Dove si sposta il confine tra sentimento e calcolo? Matilde lo scoprirà nel confronto con sua figlia, con l’ingegnere di cui si prende cura, con gli spaccati di vite sempre in bilico del quartiere di periferia in cui vive: ogni rapporto ci trasforma, in una dimensione di reciprocità che, attraverso l’altro, ci permette di valutare quanto, alla fine, siamo disposti a cedere di quella metà di noi.

Dando voce a una coralità di personaggi, Paola Cereda racconta una società frammentata che cambia e fa emergere nuovi bisogni e nuove prospettive, in cui pare necessario inventarsi una nuova modalità per far quadrare i conti con noi stessi e con gli altri.

Con una scrittura asciutta e chirurgica, che pure inaugura spazi di autentica poesia, tesse una storia universale, la storia di una donna in grado di restare in piedi quando crolla anche l’ultima illusione.  

Biografia
Psicologa, è nata in Brianza ed è appassionata di teatro. Dopo un lungo periodo come assistente alla regia in ambito
professionistico, è andata in giro per il mondo fino ad approdare in Argentina, dove si è avvicinata al teatro comunitario.
Oggi vive a Torino e si occupa di progetti artistici e culturali nel sociale. Per due volte finalista al Premio Calvino (2001,
2009), nel 2009 ha pubblicato il suo primo romanzo Della vita di Alfredo. Con Piemme ha pubblicato Se chiedi al vento di
restare (2014, finalista al Premio Rieti) e Le tre notti dell’abbondanza (2015). Con Confessioni Audaci di un ballerino di
liscio (Baldini & Castoldi, 2017) è stata finalista al Premio Rapallo Carige e al Premio Asti d’Appello. Ha ricevuto la
menzione speciale della Critica al Premio Vigevano 2017